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LA TEMPESTA DELLA SUPPLY CHAIN SI ABBATTERÀ SULLE PMI. INTERVISTA A MARIO GORGO’

Silvia Tamburini

Supply Chain

LA TEMPESTA DELLA SUPPLY CHAIN SI ABBATTERÀ SULLE PMI. SI NAVIGA A VISTA E SENZA UN PORTO DI DESTINAZIONE SICURO.

SPUNTI E CONSIGLI PER LE DIFFICOLTA’ NELLA SUPPLY CHAIN E GLI APPROVVIGIONAMENTI: GESTIRE IL COSTO DEI TRASPORTI INTERNAZIONALI.

Intervista a Mario Gorgò di Punto System, azienda di logistica personalizzata e integrata per la spedizione intercontinentale di merce fuori sagoma, project cargo e progetti.

La crisi dei trasporti e della supply chain arriva forte in tutta l’economia mondiale e sta concretamente mettendo a rischio le pmi di ogni settore.
Dal carburante alle automobili, dall’edilizia al food, dagli smartphone ai giocattoli e via dicendo, le difficoltà di approvvigionamento delle scorte e la mancanza di materie prime sono da attribuirsi alla pandemia di coronavirus, ma non solo.
Iconica è l’immagine delle navi in coda nei porti della west coast americana, impossibilitate perfino ad attraccare. Motivo? Molti, ma soprattutto, la mancanza di manodopera.

MARIO, COME STA ANDANDO IL MERCATO, MI PUOI FARE UNA PANORAMICA MONDIALE?
Ci siamo tutti accorti delle difficoltà che abbiamo, nella nostra vita quotidiana, nel reperire beni di qualsiasi genere diventati ormai scarsi o introvabili. Oppure ci troviamo ad acquistare oggetti, un tempo di normale reperibilità, che oggi vengono rivenduti a prezzi esorbitanti.
Ti faccio un esempio, ho acquistato un rompi-getto per il mio rubinetto mi sono visto chiedere 3€ per il valore del rompi-getto e 16€ per il contributo di trasporto. Quindi ciò che io prima acquistavo a 3€ oggi lo pago 19€.
Questa è la diretta influenza di come le difficoltà della supply chain si manifestano nell’ultimo anello della catena. Nell’utente finale.

COS’È SUCCESSO ALLA SUPPLY CHAIN, PERCHÉ CI TROVIAMO IN QUESTA SITUAZIONE?
La causa originale deriva da un aumento esponenziale delle vendite sugli e-commerce, letteralmente esplosi durante periodo il lock-down.
Visto che il 90% delle merci sono spedite via mare e sono tipicamente prodotte in Asia, questo picco di richieste di spazio sulle navi, dovuto appunto al quantitativo di merci da spedire, si è ripercosso sull’asse principale Cina e Stati Uniti, soprattutto sulla costa pacifica.

L’aumento dei volumi delle merci, combinato con l’aumento delle misure di sicurezza e sanitarie negli Stati Uniti a causa covid, ha portato ad un drastico abbassamento delle maestranze nei porti e ad una ridotta capacità di sbarco delle navi. Se prima si scaricava in 24h oggi si sbarca in 3 o 4 giorni.
Per di più, molte aziende coinvolte dalla crisi pandemica si sono trovate impreparate nel ricevimento delle merci, obbligandosi a stoccarle nei porti di sbarco.

MA PERCHÉ I CONTAINER COSTANO COSI’ TANTO?
Vedi, c’è un effetto collaterale, pesantissimo in tutto questo: il container che rimane in giacenza in porto è un container che non rientra nel circuito della compagnia, l’equipment non torna indietro e non può essere ri-riempito. Per cui, oltre alla mancanza di manodopera, c’è penuria di container vuoti.

L’aumento della domanda, la mancanza di manodopera, di navi e container disponibili ha generato un aumento dei prezzi su tutte le tratte commerciali.

IL MONDO DEI TRASPORTI SI E’ PARALIZZATO?
Beh, si! si è paralizzato. Tra l’altro si palesa evidente una sorta di cartello tra tutti i vettori, che, per rifinanziarsi, hanno sottilmente adottato questo approccio di rincaro dei prezzi non aumentando il numero di navi/spedizioni disponibili e non accettando il carico di container di proprietà del cliente. Un accordo probabilmente non verbale, ma notiamo che le dinamiche tra le compagnie sono le medesime, come se ci fosse un accordo dietro le quinte.
Risultato: i beni tardano ad arrivare ed i prezzi sono elevatissimi, sopratutto per il consumatore finale.

COME STANNO REAGENDO LE AZIENDE?
Purtroppo male. Le aziende che vogliono mantenere concorrenzialità e prodotti a prezzi commerciali si trovano inevitabilmente a ridurre la marginalità. Questo preannuncia crisi.
Altro aspetto, i player più grossi stanno facendo un decentramento della produzione al contrario, ovvero stanno riportando la loro produzione in casa. Notizia di pochi giorni fa, la Bianchi, noto marchio di biciclette italiano, ha deciso di riportare la produzione in Italia.
Ci si aspetta che altre aziende di grosso calibro facciano la stessa mossa, rilocalizzando le loro produzioni in paesi convenienti a livello logistico, facilmente raggiungibili via terra e che non presentano problemi di dogana, dazi e viabilità.

NON LO VEDI COME UN RILANCIO DELL’ECONOMIA?
Sicuramente lo sarà per i grandi industriali, ma per le pmi sarà crisi. E’ evidente che le piccole e medie imprese troveranno ancora più difficoltà dovendo a confrontarsi con i grandi player che hanno risolto il problema logistico e che saranno molto agguerriti.

COME LO VEDI LO SCENARIO DA QUI AI PROSSIMI 2 ANNI?
In peggioramento, almeno per i prossimi 2 anni: spostamento dei grossi player industriali, pmi in difficoltà, di cui molte usciranno dal mercato. Prezzi al consumo in aumento. Abbassamento del livello della qualità della vita. Tra l’altro non ci sarà un aumento in parallelo dei salari, perché le imprese dovranno rimanere in un qualche modo concorrenziali. Sarà un impoverimento generale.

COME SE NE ESCE?
Deve cambiare la mentalità dell’imprenditore delle pmi.
Se ne esce solo riconoscendosi causa, prendendo la situazione in mano, arrotolandosi le maniche e lavorando ad una strategia. Qui, la scelta del partner logistico di fiducia è fondamentale.

E’ necessario riporre la questione logistica immediatamente all’inizio della catena produttiva, quando ancora il business è in fase di progettazione. Co-progettazione dovrà essere la parola d’ordine per abbattere i problemi di tempistica, approvvigionamento e costi. L’imprenditore saggio dovrà immediatamente individuare un partner fidato, etico, preparato professionalmente, creativo e flessibile, in grado di comprendere realmente le problematiche.
Qua c’è bisogno di uscire dagli schemi, altrimenti non ci si salva!

Ad oggi molte compagnie di trasporti lavorano sull’immediatezza. Nessuno investe tempo nel fare studi preventivi, si naviga a vista. Quello che c’è te lo offro, correndo rischi spaventosi e così non va bene!.
Vediamo tutti i giorni imprenditori che si trovano a gestire la situazione drammatica di aver sottostimato i costi, perché le loro quotazioni si basavano su dati obsoleti. Prendiamo per esempio i noli marittimi che ad oggi cambiano ogni settimana, mentre pre-pandemia erano su base annuale.

CHE CONSIGLIO CI PUOI DARE MARIO?
Non aspettare che la situazione si risolva da se! Cambia la tua mentalità subito e poni la questione logistica all’inizio della catena di business. Hai un’idea? Sviluppala partendo anche dalla logistica. Non lasciarla più come ultimo step del tuo progetto.
Individua subito un operatore che abbia strumenti, cultura e know-how per fare le giuste valutazioni e co-progetta con lui.
E’ evidente che la scelta dovrà essere accurata e ben calibrata, altrimenti non si avranno più porti di destinazione, ma aziende chiuse.

Per questo ti consiglio di prendere in mano la situazione, prenditi la responsabilità fare qualcosa di concreto, anche se questo va in contrasto con le tue idee storiche, il tuo credo, il tuo modus operandi.
Fai diventare l’anello della logistica il primo, ancora quando l’ordine merci non è ancora stato emesso. Questo è il grande cambiamento che gli imprenditori illuminati possono fare, ed è una mossa efficace che stanno attuando molti dei clienti di Punto System e ci riconoscono come un grande plus.
Infatti, la nostra azienda ha nel suo dna l’affiancamento degli imprenditori, per aiutarli a fare un business sano e profittevole, evitando brutte sorprese e fornendo strumenti per vincere la concorrenza.
Noi facciamo cose difficili, intervenendo tutte le volte che servono trasporti ad alta affidabilità, dove chi deve valutare la soluzione non è legato al vincolo del prezzo, ma all’ottenimento del risultato.

Cambia mentalità, invertiamo insieme la rotta, portiamo la nave in porto, dipende solo da te!

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Troverai Mario e Carlo Gorgò, assieme a tutto il loro prezioso staff a Carpi (MO)
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