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5 segreti per costruire un rapporto empatico col proprio paziente

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5 segreti per costruire un rapporto empatico col proprio paziente

La vendita dei piani di trattamento del proprio studio comincia già nel momento in cui i pazienti vengono a conoscenza dello studio, tramite pubblicità o passa parola. Il paziente inizia quindi a farsi un’idea dello studio medico per poi confermarla o disconfermarla nel momento in cui entro nello studio per la prima visita e incontra il paziente. L’incontro tra medico e paziente è per questo motivo un aspetto fondamentale e in questo articolo vogliamo regalarvi 5 segreti per costruire un rapporto empatico col proprio paziente.

1) Creare un rapporto di fiducia

Ogni persona ha una sua propria personalità, diversa dal resto del mondo. La relazione con ogni paziente per essere buona dovrebbe essere unica, empatica e fondata sulle caratteristiche uniche del paziente. L’empatia, in particolare, ovvero riuscire a comprendere lo stato d’animo dell’altro, è un elemento importante nella relazione con il paziente per la costruzione di un rapporto di fiducia, essenziale in ambito medico. 

2) Creare contatto visivo

Un punto fondamentale quando ci si relaziona con il paziente è tenere sempre lo sguardo sugli occhi del paziente. Gli occhi dicono molto di noi e della persona con cui stiamo interagendo: se sentiamo che l’interlocutore distoglie spesso lo sguardo, percepiamo subito che qualcosa non va e così anche il paziente. Creare contatto visivo è quindi fondamentale per far sentire il paziente a suo agio, ascoltato e compreso nella sua individualità.

3) Chiamare la persona con il suo nome

Il nostro nome è ciò che ci identifica, che ci rende unici e che richiama la nostra attenzione in modo immediato e automatico. Chi ci chiama per nome è visto da noi come una persona che conosciamo, che ricorda chi siamo e che si interessa a noi. Se la persona che ci chiama per nome ci regala anche un bel sorriso, finiamo per sentirci accolti e importanti per la persona che abbiamo davanti, sentiamo di poterci affidare alle mani del medico che ci conosce e tiene conto dei nostri bisogni e della nostra individualità.

4) Entrare in confidenza

Il medico, chiaramente, vuole il bene del paziente; per questo gli offre i suoi piani di trattamento. Ma il medico, per aiutarlo al meglio, ha bisogno di capire che persona è il paziente, trarre maggiori informazioni su di lui. Diventa quindi importante creare una relazione in cui il paziente ed il medico entrano in confidenza consentendo al paziente di raccontare di lui senza farlo sentire a disagio.
Per fare questo, il medico deve riuscire a trasmettere l’idea che di lui ci si può fidare e che è più simile di quanto il paziente pensi.

5) Instaurare un contatto fisico

Se è presente un minimo di confidenza tra medico e paziente, può essere d’aiuto anche il contatto fisico nella creazione di un rapporto empatico. Un esempio che capita spesso, anche normalmente nelle relazioni di tutti i giorni, è mettere la mano sulla spalla del paziente, per fargli sentire la piena comprensione. Può essere molto importante e fonte di sicurezza e fiducia per il paziente ma solo se tra paziente e medico si è creato un buon livello di confidenza.

Questi consigli sono dei punti fondamentali per costruire la base di un rapporto empatico con il paziente, costituito da fiducia, comprensione e unicità. Essi sono le fondamenta della relazione che consentono di costruire un rapporto duraturo e positivo con il paziente ma saranno anche le successive azioni e il trattamento in sé a far sentire la persona soddisfatta del rapporto costruito.

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