Il tuo è davvero un ristorante di successo? Cura del dettaglio, ricerca, pensiero strategico, preparazione. Sono tante le competenze imprescindibili oggi per affermare sul mercato un’attività profittevole. E tu le conosci?
Vuoi che il tuo sia un Ristorante di Successo? Allora devi leggere questo articolo.
Il ruolo dell’imprenditore della ristorazione deve cambiare forma e assomigliare il più possibile a quello di un Manager, per attitudine e competenza.
Perché?
La velocità evolutiva del mercato sta generando un cambiamento di scenario e la centralità della ristorazione sarà sempre più preponderante nella nostra vita. Chi ha lo sguardo sul futuro trova grandi opportunità davanti. Mai come in questo periodo storico si è parlato così tanto di ristorazione: vediamo la serie TV di Muccino, ambientata intorno ad un tavolo di ristorante.
Per contro, nell’Ospitalità intraprende chiunque. Questo è un settore molto “open”, che attira (e ha sempre attirato) diversi target di investitori. In una indagine condotta da Repubblica nel 2018, sul tema demografico il centro di Bologna contava un pubblico esercizio ogni 37 abitanti.
Il sovraccarico di format e una domanda crescente ha, da un certo punto di vista, svilito la professionalità e appannato la necessità di preparazione da parte degli addetti ai lavori. Questo ha esaltato la differenza tra chi padroneggia tecniche di servizio e chi, invece, propone confezioni bellissime che però contengono esperienze vuote.
Per quanto sia possibile patinare la presenza online, arriva il momento di dimostrare la reale consistenza del proprio prodotto o servizio. Qui che si vede la padronanza dei fondamentali dell’Ospitalità e quanto l’azienda è davvero orientata verso il cliente.
Quali sono quindi le azioni evergreen che i locali di successo mettono in campo, per far pensare agli avventori “io scelgo loro”?
5 Fondamentali per un Ristorante di Successo
Scopri come affermarti nel tuo settore e continua la lettura dei 5 fondamentali per un Ristorante di Successo.
1. Accoglienza e servizio
Ragionare ad ampio respiro: non è solo sfornare piatti “a bomba” o un’accoglienza veloce che fa la differenza. La vendita nel ristorante non è uno sprint ma una maratona che si basa su una strategia messa in atto dal team di lavoro. Questo è il miglior modo per fidelizzare.
L’obiettivo è che il cliente si ricordi del cameriere anche per la cura che ha riposto nel servirlo, non solo per la velocità con cui muove mani e piedi.
Oppure, una bella guarnizione del piatto risulterà superflua di fronte a superficialità del personale o ad un tavolo che balla.
2. Chiamare i clienti per nome e ricordarsi cosa consumano
Non c’è errore più grande che trattare le persone come numeri. Nonostante sia l’epoca del self service e del focus sul volume di vendita (in ogni settore), non si può prescindere dall’allenare il personale a concentrarsi su questo aspetto.
Chiamare il cliente per nome è efficace per creare empatia e relazione. Ricordare il nome (o il titolo) della persona che si ha davanti dimostra attenzione per i dettagli, sempre più ago della bilancia quando si tratta di differenziarsi dalla concorrenza
3. Differenze tra clienti
Pratica purtroppo diffusa. Non profilare correttamente e creare vie preferenziali, lasciando il personale libero di decidere in maniera soggettiva la gestione del tavolo. E’ comprensibile che nella strategia aziendale ci siano clienti e clienti (chi porta più o meno fatturato), e questo è sicuramente un aspetto da considerare. Ma ogni potenziale acquirente che è vitale, così come la sua soddisfazione: ad esempio chiedere al telefono, in fase di prenotazione, se è la prima volta che si viene al locale, aiuta tantissimo il personale a lavorare per la fidelizzazione.
4. Tanti che comprano poco o pochi che comprano tanto?
Una decisione da prendere mentre si studia il modello di business. Il ricavo ed il margine vanno stimati correttamente, così come la struttura degli spazi operativi. Predisporre una sala stipata con 150 sedute ma operare con una cucina di 15 mq, genera sovraccarico costante. Scontentare l’ospite diventa davvero facile, ma succede per un errore di strategia.
Ragionare in termini di scontrino medio aiuta a stimare quanti coperti al giorno vanno fatti per coprire il punto di pareggio e definire una proposta adeguata ai volumi che si è in grado di gestire.
5. Storytelling coerente per un Ristorante di Successo
Foto accattivanti di quel drink su Instagram. Il tavolino di design, partnership con brand importanti.
Poi arriva la sera che decidi di provare ed entri nel locale: un cameriere fuma dietro l’angolo, in divisa, con alcuni clienti. Il barman guarda solo la sua station e lo stagista ti accoglie come può. Il drink arriva lento e chi te lo porta ha fare sbrigativo e non lo presenta bene. Nel dubbio, mentre paghi alla cassa ti chiedono di non dimenticarti della recensione online.
È importante avere un prodotto di qualità, saperlo promuovere bene ma ciò che rende speciale il locale sono le persone, clienti e collaboratori. E’ fondamentale accostare una storia alla azienda, raccontando di sé, ma quando arriva il momento, tutto ciò va confermato: lo storytelling per funzionare deve essere inclusivo ed i clienti devono sentirsi parte della storia.
